sabato 9 ottobre 2010

Vivere di sogni, e sognare di vita...

ovvero sul film "Inception".
Ovvero su come una torta già buona assuma il suo significato di estrema ineffabilità nel morso al suo ultimo strato, la base di pasta frolla e di pan di spagna, e su come similmente un film che già merita attenzione, infonda quel brivido che lo fa definitivamente aggrappare all'anima.
Ognuno può trovare un qualsiasi particolare. Per me, quel brivido, quella folata di vento che apre gli scuri, è stata una delle immagini finali, quando la "compagnia" sbarca negli States, Di Caprio si dirige verso l'uscita, finalmente libero, e "Mr.Fischer" in secondo piano fuori fuoco si gira a guardarlo, con uno sguardo che noi tutti conosciamo. "Ma questa persona...mi sembra di conoscerla....l'avrò SOGNATA".
Sarà la continua trasposizione più spazio che temporale che in questi ultimi 3 anni ho vissuto sulla mia pelle nelle andate e ritorni da casa a casa da regione a regione, e quelle interminabili frazioni di secondo che da allora mi abbisognano per collocare volti in luoghi e tempi corretti, navigando attraverso membrane tanto realisticamente oniriche quanto oniristicamente reali, che mi hanno fatto sentire accolta e raccolta in quello sguardo, in quel frame.
Quante volte ci chiediamo cosa dove quando come? Quante volte ci immergiamo con una proustiana madeleinette in matasse di ricordi parziali da svolgere e riavvolgere, in cerca del nostro "totem" che ci illumini sulla certezza della realtà? E anche quando non ci vogliamo credere, la trottola smette sempre di girare.
La ciliegina sulla torta. Un'occhiata da chapeau.

2 commenti:

  1. Anna...sarò ripetitiva ma è uno spettacolo leggerti. Ahhhh! Una boccata d'ossigeno...un massaggio decontratturante per la mia mente un pò rattrappita. Grazie di scrivere!

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  2. RIPETITA IUVANT...A ME SOPRATTUTTO!!!! ;-) GRAZIE DI LEGGERE!!!!

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